Perché attiriamo le persone sbagliate

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Perché attiro sempre le persone sbagliate?”

Quante volte ti sei posto questa domanda?  

E se ti dicessi che ti sei sempre posto la domanda sbagliata?

La verità è che non siamo noi ad attrarre persone sbagliate ma, al contrario, sono le persone sbagliate ad attrarre noi…e per fortuna!

Perché per fortuna?

Perché nel primo caso saremo completamente passivi agli eventi, vittime inermi degli altri. Nel secondo caso diventiamo attivi perché possiamo scegliere con chi stare e chi frequentare.

Nessuno ci costringe a frequentare qualcuno e noi lo scegliamo sulla base di quelle che sono le nostre credenze su noi stessi e sugli altri, su ciò che reputiamo significativo. 

Siamo esseri sociali e come tali non possiamo prescindere dalle relazioni. John Bowlby diceva che abbiamo una predisposizione innata verso le relazioni sin dalla nascita che ci porta nei primi anni di vita a sviluppare un legame di attaccamento verso qualcuno che sia un punto di riferimento nei momenti di difficoltà, qualcuno che diventerà il nostro caregiver (colui che offre cure, generalmente uno dei genitori). 

Ma cosa ricerchiamo esattamente in questo caregiver? 

Una base sicura dove rifugiarci, verso il quale ricercheremo vicinanza, contatto, calore e per il quale ci ribelleremo nel momento in cui ci toccherà separarci. 

Ti ricorda nulla?

Esatto! È proprio ciò che è successo con il tuo ex/con il tuo partner.

Infatti Bowlby ci dice che il tipo di legame di attaccamento che sviluppiamo fungerà da base per il nostro Modello Operativo Interno (MOI) cioè una mappa mentale che da adulti ci permetterà di muoverci nel mondo delle relazioni affettive, amorose, amicali ecc. 

Cosa ci aspettiamo dall’altro?

Di cosa abbiamo paura?

Quanto tolleriamo le frustrazioni e come ci comportiamo davanti a queste?

Tutte queste risposte risiedono nel nostro stile di attaccamento.

I 4 tipi di attaccamento

Esistono in tutto 4 stili di attaccamento, 1 sicuro e 3 insicuri. 

Vediamoli insieme:

  1. Attaccamento sicuro. Come ci preannuncia il nome, avremo un bambino sicuro, sereno nei confronti del mondo che lo circonda perché il caregiver è sereno, disponibile e accudente, lascia il bambino esplorare l’ambiente esterno ma è pronto ad aiutarlo in caso di difficoltà. Allo stesso tempo il bambino sa che potrà scoprire il mondo, sperimentarsi, si sente sicuro, sa che in caso di imprevisti il suo caregiver sarà pronto ad aiutarlo.
  2. Attaccamento insicuro-evitante Il bambino impara che non può contare sul suo caregiver perchè questo non accoglie i suoi bisogni: è freddo, non risponde a questi evitando l’instaurazione di un legame sano. Come risposta il bambino non esprime più le proprie emozioni ed i propri bisogni, non sono importanti e non vengono soddisfatti ma compensa iper-esplorando l’ambiente esterno ma senza mai chiedere aiuto e non preoccupandosi se il caregiver si allontana.
  3. Attaccamento insicuro-ambivalente. Il caregiver a volte risponde ai bisogni del bambino, altre invece no, appunto è ambivalente, imprevedibile. Il bambino non sa bene cosa aspettarsi e diventa ambivalente a sua volta: a volte ricerca l’adulto in maniera spasmodica, altre scarica su di lui le frustrazioni che questo legame genera in lui mostrando rabbia e forte irritabilità. Hanno paura di esplorare, sono ansiosi e terrorizzati dall’abbandono.
  4. Attaccamento insicuro-disorganizzato E’ sicuramente il più problematico, fortemente correlato con situazioni di abuso e caregiver dipendenti da sostanze o alcool. Il bambino non percepisce i propri bisogni e, se lo fa, sono confusi spaventati perché il caregiver lo è a sua volta, è inaffidabile, spesso mette a rischio anche la vita del bambino che mostrerà comportamenti casuali e, appunto, disorganizzati.

Per J. Bowlby tendiamo a proporre il legame di attaccamento che abbiamo sviluppato con il nostro caregiver anche nelle nostre relazioni, andando quindi a ricercare le stesse caratteristiche. 

Alcuni studi dimostrano che tendenzialmente adulti con attaccamento sicuro si legano a partner che hanno a loro volta un attaccamento sicuro, mentre persone con attaccamento insicuro andranno alla ricerca di partner insicuri ma con un attaccamento insicuro differente dal proprio amplificando ancora di più le proprie insicurezze.

L’attaccamento ambivalente, con la sua paura dell’abbandono, andrà verso l’evitante che percepisce come autonomo e indipendente. Viceversa l’evitante, che prova disagio nelle relazioni interpersonali, andrà verso l’ambivalente che instaura attorno a sé legami assoluti.

L’attaccamento disorganizzato costruisce spesso relazioni distruttive e violente.

Come fare ad uscirne?

Conoscersi e analizzare insieme a un professionista la propria storia relazionale è il primo passo per cambiare le cose. 

Come hai potuto vedere, il valore che diamo a noi stessi è direttamente proporzionale a quello delle persone al quale ci avviciniamo. Ci rivolgiamo verso ciò di cui pensiamo di avere bisogno rendendo quel comportamento sempre più automatizzato e familiare.

Detto ciò, sei ancora convinto di ATTIRARE partner sbagliati?
Riconosci il tuo ruolo nell’attivare sempre gli stessi circoli viziosi?

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Autore: Sarah P. Coach e Psicologa SOSRelazioni

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